Da parte sua il ct Delio Rossi non si aspettava che a risollevare la partita ci avrebbe pensato Inzaghi, l'attaccante che più di tutti era rimasto in ombra. «Sono felice per Simone, anche perchè è un ragazzo d'oro, si è sempre fatto volere bene dalla gente. Noi avevamo fatto delle scelte e il nostro rapporto è stato chiaro fin dall'inizio. Io non guardo le carte d'identità, guardo chi gioca meglio e devo dire che a oggi Simone è l'unico dei miei attaccanti che può rubare palla e segnare così».
Simone Inzaghi, da emarginato a salvatore della Lazio: va a segno in campionato dopo oltre 4 anni, visto che con il gol al Lecce ha rotto un digiuno che durava in serie A dall'1-1 con la Reggina del 19 settembre 2004, quando trasformò il rigore del momentaneo 1-0. Un gol da dedicare innanzitutto a se stesso: «E' un gol che dedico a me stesso e a mio zio che questa settimana ci ha lasciati. Mi sono allenato, ho lavorato 2 mesi in silenzio, non ho mai mollato e questo gol mi ha ripagato. Stasera pensavo anche di entrare prima, per dare una mano ai miei compagni. Sono contento perché non meritavamo sicuramente di perdere. E' un buon punto, ma dobbiamo già guardare alla prossima partita perché oggi credevamo di vincere».
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